Un sistema anti-calcare è obbligatorio, in caso di acqua di rete dura, dal 2009 . Ovvero da quando la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti si è collegata anche alla qualità dell’acqua che attraversa i generatori di calore (caldaie, pompe di calore ecc).
Il nuovo Libretto di Impianto di Climatizzazionecontiene una pagina dedicata solo a questo. Il manutentore deve poi segnare anche il consumo di prodotto anticalcare anno per anno sia sul Libretto, sia sul Rapporto di Controllo. Quindi, se non c’è un sistema anticalcare il tecnico lo segnala come assente e il cliente firma, assumendosi la responsabilità di installare o meno un dispositivo. Noi non obblighiamo nessuno, sia chiaro.
Sappiamo tutti che il calcare rovina gli apparecchi, sappiamo tutti che fa aumentare i consumi. Adesso sappiamo anche che, siccome aumenta anche l’inquinamento atmosferico, un dispositivo efficace è diventato obbligatorio.
I tipi di trattamento anti-calcare previsti sono principalmente due:
addolcimento(di solito per tutta la casa)
trattamento chimico mediante rilascio di polifosfati (di solito per un apparecchio)
Ovviamente i risultati e i costi sono molto diversi, ma dal nostro punto di vista (quello di chi deve risolvere guasti e problemi dei clienti) si chiarisce ulteriormente il concetto che la caldaia migliore del mondo, se lavora con acqua di pessima qualità, consuma di più, dura di meno e si rompe molto prima del previsto.
I dispositivi anticalcare più diffusi sono i dosatori di polifosfati, ad uso esclusivo della sola caldaia, ma gli addolcitori rendono un servizio molto più efficace vantaggioso nel medio periodo, trattando tutta l’acqua in ingresso quindi a beneficio di tutto l’impianto e degli apparecchi che utilizzano quell’acqua (lavatrice, lavastoviglie, macchina del caffè, ferro da stiro ecc). Inoltre rendono necessario dimezzare la quantità di detersivi e tutto questo permette un risparmio energetico complessivo tale da ripagare l’investimento in pochi anni. E senza spiacevoli e costose manutenzioni.